A PROPOSITO DI DAVIS
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IN BREVE – Qualità – ★★★(★) – Ritmo – OO – Pubblico – cinefili*, cineamatori*, cinecuriosi* TWEET Quando la depressione si mangia il sogno. LA TRAMA C’era una volta la capitale indiscussa del folk, quel Greenwich Village a partire dal quale Bob Dylan avrebbe cambiato la storia della musica. Ma questa storia comincia prima, quando la musica folk è ancora ..

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A PROPOSITO DI DAVIS

12_A proposito di Davis

IN BREVE – Qualità – ★★★() – Ritmo – OO – Pubblicocinefili*, cineamatori*, cinecuriosi*


TWEET

Quando la depressione si mangia il sogno.


LA TRAMA

C’era una volta la capitale indiscussa del folk, quel Greenwich Village a partire dal quale Bob Dylan avrebbe cambiato la storia della musica. Ma questa storia comincia prima, quando la musica folk è ancora inconsapevolmente alla vigilia del boom e i ragazzi che la suonano provengono dai sobborghi operai di New York e sono in cerca di una vita diversa dalla mera esistenza che hanno condotto i loro padri. Llewyn Davis è uno di questi, un musicista di talento, che dorme sul divano di chi capita, non riesce a guadagnare un soldo e sembra perseguitato da una sfortuna sfacciata, della quale è in buona parte responsabile (MyMovies).


IL COMMENTO

Giovani (e non giovani) talenti, in cerca di fortuna, evitate questo film. Che mette in scena uno dei tanti modi di inseguire il successo discografico. La via di Davis è quella di crederci (moderatamente), di provarci (moderatamente) e di soffrire (moderatamente). A proposito di Davis è la triste storia di Davis, artista depresso e deprimente, intriso di sensi di colpa e rimpianti, a partire dalla scomparsa del suo amico con cui un tempo formava un duo. È ciò che emerge in maniera prepotente dalla sua storia imbrattata del tocco dei Coen, supportata e valorizzata da una fotografia impressionante, desaturata, buia, oscurante. Fedele all’iconografia classica dell’artista prossimo al successo, Davis cerca di mettersi in mostra, esplora contatti discografici, frequenta sporadici pubblici paganti, fa la fame, vive sui divani di amici e non, litiga con i suoi amori irrisolti. Vorrebbe fare il cantante folk, poco prima di Bob Dylan. Lo spazio c’è, l’occasione anche, ma manca il fuoco. Quello che ti spinge a credere in te stesso, che si legge negli occhi che immaginano un futuro diverso, quello che non smette mai di scaldare le tue giornate e quelle di chi ti incontra. Ma Davis non ne ha abbastanza. Il suo sogno è tiepido, la sua storia è monotona, si ripete, si duplica, sempre uguale a se stessa. L’eterno ritorno del fallimento, che tiene in vita ma è come se ti uccidesse. I Coen ricostruiscono un’epoca (e un mondo musicale), attraverso le penose giornate di Davis, antieroe cinico che intrattiene relazioni improbabili con i soliti personaggi culto dei registi fratelli: discografici polverosi, uomini dello showbiz, musicisti di successo, parenti, amanti, amici, gatti. A Davis basta la sua chitarra, pochi oggetti personali e quel poco di energia che lo aiuta ad andare avanti, inconsapevolmente fiero di non essere nessuno. Come ogni film dei Coen, anche “A proposito di Davis”, in equilibrio perfetto tra il dramma, la commedia e l’affresco sociale, entra impietosamente nel cuore, sempre che siamo nella condizione di respirare un mondo grigio, statico e inutile senza rimanerne annoiati. In caso contrario, cambiate sala.


SCHEDA ESSENZIALE

Titolo originale: Inside Llewyn Davis – Genere: drammatico – Durata: 1h45 – Regia: Johel Coen, Ethan Coen – Cast: Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake, Ethan Phillips, Robin Bartlett – Produzione: USA, Francia – Uscita: 6 febbraio 2014

 

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