PUNCH BROTHERS_THE PHOSPHORESCENT BLUES
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IN BREVE – Qualità: ★★★ – Ritmo: OOO – Pubblico: per “molti” TWEET Cinque giovani virtuosi di Brooklyn nel solco del bluegrass, giocano a reinventarsi e a sorprenderci con il loro quinti lavoro: chapeau! IL COMMENTO Prima di tutto, che cos’è il progressive bluegrass?… Perché non è né roba scontata né musica che si ascolta ..

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PUNCH BROTHERS_THE PHOSPHORESCENT BLUES

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IN BREVE – Qualità: ★★★ – Ritmo: OOO – Pubblico: per “molti”


TWEET

Cinque giovani virtuosi di Brooklyn nel solco del bluegrass, giocano a reinventarsi e a sorprenderci con il loro quinti lavoro: chapeau!


IL COMMENTO

Prima di tutto, che cos’è il progressive bluegrass?… Perché non è né roba scontata né musica che si ascolta tutti i giorni… Nel vasto universo delle contaminazioni, il bluegrass fa la voce grossa. Nasce in America negli anni sessanta ed è figlio del classico country, però si mescola fin da subito con sonorità britanniche, soprattutto scozzesi e irlandesi, poi il gospel, il soul, il blues. Nasce questa commistione interessante, quasi infinita, di aggiunte e declinazioni musicali che rendono il bluegrass uno scenario sempre in evoluzione. Tant’è che, incontrando i Punch Brothers, già parliamo di “progressive bluegrass”, dove è piacevole trovare la presenza di armonie folk ma anche pop e indie-rock. Un bluegrass aggiornato, insomma, più vario e divertente ma sempre virtuoso e imprevedibile. I Punch Brothers nascono a Brooklyn (bello il pezzo dedicato a “New York City” del 2012) dal mandolinista Chris Thile e il violinista Gabe Witcher, amici d’infanzia (e questo mi piace molto!). L’incontro con il banjoista Noam Pikelny segna il loro destino musicale: sono l’anima di una classica formazione bluegrass (a cui si aggiungeranno la chitarra di Chris Eldridge e il basso di Paul Kowert) e da qui partono per un progetto musicale più complesso e variegato: quattro dischi dal 2008 al 2014 molto apprezzati dalla critica perché divertenti, ben suonati, molto ben riconoscibili nel panorama musicale. Il quinto disco dei Punch Brothers è uscito a gennaio, si intitola “The Phosphorescent Blues” ed è l’ennesima evoluzione nel percorso musicale di questi ragazzi. Il quintetto strizza l’occhiolino anche al jazz questa volta, tanto per aggiungere un po’ di carne al fuoco ed è intrigante ascoltare come questi strumenti tradizionali si prestano continuamente a diversi piani armonici, prendendo continuamente il sopravvento sugli altri (altra caratteristica bluegrass) ma anche modificando il timbro e la fisionomia: prima frenetici in “Magnet”, poi rilassati e lenti in “Little Light”, in versione sala da ballo “Bool Weevil” o in classico ritornello pop del singolo “I Blew It Off”. Il disco inizia con una suite di dieci minuti dal titolo “Familiarity” che per varietà e intensità, da sola, merita l’ascolto: potrei scommettere che con i nostri amici Miracles of Modern Science, si incontrano spesso davanti a una buona birra in uno dei tanti pub della metropoli newyorkese!


DA NON PERDERE
Familiarity, Julep e My Oh My


SCHEDA ESSENZIALE

Artista: Punch Brothers – Album: The Phosphorescent Blues – Musicisti: Chris Thile (mandolino, voce), Gabe Witcher (violino, voce), Noam Pikelny (banjo, voce), Chris Eldridge (chitarra, voce), Paul Kowert (basso, voce) – Genere: progressive bluegrass – Etichetta: Nonesuch – Anno pubblicazione: 2015


TRACK LISTING

Familiarity
Julep
Passepied
I Blew It Off
Magnet
My Oh My
Boll Weevil
Prélude
Forgotten
Between 1st and A
Little Lights

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